Gestione delle Li-Ion
by IceMan Per quelli che hanno difficoltà a reperirle, potete utilizzare un qualsiasi
vecchio pacco batterie Li-Ion di un qualsiasi portatile (clone, di marca non fa
differenza) come ha già indicato Enrica. Le Celle in oggetto sono le "classe"
18650 e sino a poco tempo fa (3-4 anni) era vietato venderle singolarmente. A
dire il vero, queste celle hanno incorporato un "Polyswitch" cioè una protezione
termica che, nel caso in cui la cella venga messa in corto, si scalda ed aumenta
la sua resistenza (termistore o PTC), esattamente come un fusibile
ripristinabile. Questo aggiunge un po' di sicurezza in più per quanto riguarda la
gestione di queste celle (in poche parole, evita che un corto netto
incontrollato faccia esplodere la cella, è stato imposto per questo motivo), ma
non esclude pericoli come carica o scarica inadeguata. Le celle in realtà sono
state sviluppate ben 10 anni fa dalla Sony e Panasonic in una joint venture (con
accordi con la AEA Aerospace), ma questo è un altro discorso.
Tornando al discorso di recuperare le celle, se trovate appunto in giro dei pacchi vecchi di portatili Li-Ion, provate a disassemblarli ma con *con molta cura* evitando di cacciarci dentro il cacciavite e causare qualche corto involontariamente. In un pacco da portatile ce ne sono ben 9 di queste celle messe in serie/parallelo in questo modo: 3 paralleli di 3 celle messe poi in serie. Potete usare le 3
celle in parallelo così come sono, rimuovendole dal resto della serie,
collegandole solo alla logica (io mi ero fatto uno spinotto apposito) lasciando
le 5 celle originali "akaline normali" per la logica (quindi le 3 celle
rimangono fuori sopra al marsupio visto che dentro rimane il contenitore
originale) oppure riorganizzare il pacco come indicato da Enrica e farcele stare
tutte.
Se il pacco batterie del portatile è in discrete condizioni (misurate con un voltmetro le celle individualmente, devono essere sopra i 3.6V e non più di un centesimo di volt di differenza l'una rispetto all'altra per quelle in serie) potete recuperare anche la logica di carica, che è già presente nel pacco quindi fate attenzione a non danneggiare il circuito stampato quando le estraete. Questi vanno solitamente alimentati sopra i 16V per iniziare la carica - controllate la polarità dei connettori dorati che facevano contatto con il portatile (di solito sono 3 o 5: uno è la massa, l'altro è il positivo e l'altro è la temperatura tramite termistore e nel caso siano 5 gli altri 2 sono lo stato di carica - SMBUS). Ovviamente questo integrato, che controlla dei FET serve per caricare il pacco così com'è fatto con le 3 serie delle 3 celle in parallelo - se le separate allora non va più bene. Va comunque sottolineato che bisogna prestare la massima attenzione mentre maneggiate queste celle: non lasciatele incustodite se esperimentate la prima carica, e monitorizzate sempre la tensione che non deve mai superare i 4.2 - 4.22 Volt per cella durante la carica. Una volta che viene superata questa tensione, si innesca un processo di degrado elettrochimico esotermico irreversibile che può causare un incendio se la carica non viene interrotta in tempo. Vorrei sottolinare questo cosa perchè queste celle non sono delle batterie qualsiasi: hanno una elevata densita di carica e sono alquanto "selettive" nel processo di carica e scarica. Le 18650 "Hard Carbon" inizialmente sono nate per
1500mAH ed in seguito altri le Cobalto Grafite sono state portate a 2400 (quelle
che ha utilizzato Enrica) quindi fate attenzione al tipo di cella che avete tra
le mani perchè questa va caricata "appositamente": la corrente massima di carica
non deve superare la capacita della cella e contemporaneamente la tensione della
cella non deve superare i 4.2V. Il mercato offre svariati integrati
programmabili per la capacità in uso, basta che questa sia rispettata per
evitare di danneggiare la cella.
Di cose da dire ce ne sarebbero su queste celle, però ci tengo solo a sottolineare quanto detto sopra, e cioè di fare molta attenzione mentre si maneggiano queste celle, non solo al momento dell'assemblaggio ma anche essere sicuri che il sistema di carica sia appropriato al tipo di cella (cioè dovete essere sicuri della capacità della cella prima di tutto!). Non voglio creare allarmismi ma mi sento in dovere di almeno comunicarvi le precauzioni di base per evitare spiacevoli incidenti. Almeno ora, mi sento più tranquillo. |