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Descrizione:
La scheda light in/out
realizzata in vetronite a doppia faccia delle
dimensioni di 48x40 mm riporta la scritta "Light I/O
ver. 1.0"
sul lato componenti è allegata al
fascicolo n° 8. |
Fascicolo n°8 |
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Foto della scheda light in/out lato componenti |
Foto della scheda light in/out lato lato |
Schema
elettrico della scheda Light in/out
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Fotoresistenze
Le fotoresistenze: si tratta di resistenze il cui valore dipende dall’intensità
e dal colore della luce che le colpisce; in genere sono dei sottili
film di solfato di cadmio su un supporto rigido, chiusi in involucri protettivi
trasparenti. Data la struttura fisica, si comprende come questi non siano quasi mai elementi di potenze elevate; valori caratteristici
della massima potenza dissipabile sono sui 50mW per le più piccole, circa 1 W per le più grosse. R= ALa dove: R è la resistenza del
componente in ohm
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I DIODI LED Il termine "LED" è un acronimo che sta per "Light Emitting Diode", ovvero "diodo che emette luce". I led sono costituiti da una giunzione P-N realizzata con arseniuro di gallio o con fosfuro di gallio, entrambi materiali in grado di emettere radiazioni luminose quando siano attraversati da una corrente elettrica; il valore di tale corrente è compreso fra 10 e 30 mA. Il funzionamento del led si basa sul fenomeno detto "elettroluminescenza", dovuto alla emissione di fotoni (nella banda del visibile o dell'infrarosso) prodotti dalla ricombinazione degli elettroni e delle lacune allorché la giunzione è polarizzata in senso diretto. I led hanno un terminale positivo ed uno negativo, e per funzionare devono essere inseriti in circuito rispettando tale polarità; in genere il terminale positivo è quello più lungo, ma lo si può individuare con certezza osservando l'interno del led in controluce: come si vede in figura, l'elettrodo positivo è sottile, a forma di lancia, mentre il negativo ha l'aspetto di una bandierina. Quando si utilizza un led, è necessario disporre sempre una resistenza in serie ad esso, allo scopo di limitare la corrente che passa ed evitare che possa distruggersi; la caduta di tensione ai capi di un led può variare da 1,1 a 1,6 V, in funzione della lunghezza d'onda della radiazione emessa (a lunghezze d'onda minori corrisponde una caduta di tensione più alta). Diversamente dalle comuni lampadine, il cui filamento funziona a temperature elevatissime ed è caratterizzato da notevole inerzia termica, i led emettono luce fredda, e possono lampeggiare a frequenze molto alte, superiori al Mhz; se si considera anche che la luce emessa è direttamente proporzionale alla corrente che li attraversa, i led risultano particolarmente adatti alla trasmissione di segnali tramite modulazione dell'intensità luminosa. Uno dei tanti impieghi del led è ad esempio quello di iniettori di segnali nelle reti a fibre ottiche. I led più comuni emettono luce rossa, arancio, gialla o verde. In tempi relativamente recenti si è riusciti a produrre un led caratterizzato dall'emissione di luce blu chiara, utilizzando il Nitruro di Gallio (GaN); la disponibilità di un led a luce blu è molto importante poiché consente di ricreare, insieme alle radiazioni rossa e verde, una sorgente di luce bianca. |
Nota: gli schemi e le informazioni presenti in questa pagina sono tratti in massima parte sia dal sito di Nigel Goodwin che dal sito CyBENCH che ringrazio per l'aiuto. |
Elenco revisioni | |
23/06/2006 | Aggiornato pagina, inserito PDF istruzioni montaggio. |
19/08/2005 | Aggiornato pagina |
17/05/2004 | Emissione preliminare |