Ultimo aggiornamento della pagina 2 luglio 2004 a cura di Nicola Sellitto (Napoli) e Adriano Gandolfo (Torino) |
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1. Generalità |
Tale progetto si propone di realizzare un piccolo robot, battezzato Tobor, non solo totalmente funzionante ma con ottime implementazioni delle funzionalità presenti comunemente negli altri robot general
purpose. La base di partenza prevede l'utilizzo di alcuni componenti forniti in pubblicazioni attualmente disponibili (quindi di facile reperimento). Le motivazioni di tale scelta sono:
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2. Start Kit |
Il materiale di base prevede l'utilizzo di:
Il costo attuale del kit (reperibile presso l'edicole) è di circa 19 euro.
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3. Funzionalità. |
Le funzionalità di base che si possono prevedere al momento sono:
Successivamente si potranno implementare altre funzionalità come controllo remoto ecc.
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4. Alimentazione. |
L'alimentazione base dovrà fornire, in modo separato, l'energia sufficiente per pilotare la logica (mediante una tensione di +5v) ed il motori (mediante una tensione di +6v). Il telaio prevede già gli opportuni vani per alloggiare una pila da +9v (da cui si ricaverà la tensione per la logica) e 4 stilo di 1.5v (per i motori). Non essendoci spazio a sufficienza per alloggiare una pila ricaricabile a piombo (a causa delle sue dimensioni e del peso) l'unica alternativa disponibile è l'utilizzo di pile ricaricabili che, sebbene forniscono una tensione leggermente inferiore a quella richiesta, dovrebbero essere ancora sufficiente a pilotare il loro carico. Se successivamente si renderà necessaria un'altra alimentazione (come quella da +12v) per scopi specifici si dovrà studiare una soluzione ad hoc.
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5. Motori |
I motori da utilizzare sono disponibili nello Start Kit e prevedono 2 DC da 6v a circa 7000 giri/minuto come mostrato
Anche il gruppo motoriduttore e le relative ruote sono fornite nello Start Kit
In particolare la ruota ha un diametro di 54 mm mentre il motoriduttore, logicamente, si compone di una serie di 3 ingranaggi ciascuno composto da 2 ruote dentate una piccola da 12 denti e l'altra più grande da 48 denti.
Per il controllo dei motori si utilizzerà una Motor Driver Board autocostruita, la sua descrizione teorica è riportata in un'apposita pagina, mentre la descrizione della scheda è consultabile alla pagina scheda di potenza.
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6. Microcontroller | ||
La scheda di controllo dispone
di alloggiamento per un PIC a 28 pin, quello facilmente utilizzabile da
subito è il 16F876 a 20 Mhz; in futuro si potrà utilizzare il più
potente 18F252 a
40Mhz, entrambi sono prodotti dalla Microchip
e possono essere richiesti come sample alla ditta stessa..
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7. Scheda PIC |
La scheda PIC (viene utilizzata
quella allegata all'opera Pathfinder edita dalla Peruzzo) integra oltre alla
MCU anche un MAX232 per la connessione seriale al PC. Sulla scheda è previsto il connettore JP2 in cui i pin 1,2,4 sono rispettivamente TX, RX e Gnd. Questi pin vanno collegati (medianti cavo) ai pin 3,2,5 di un connettore DB9 femmina. In alternativa al DB9 si può utilizzare un connettore RJ45 in tal caso bisogna realizzare un apposito cavetto di collegamento.
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8. Programmazione | ||||||||||
La programmazione del PIC avverrà
mediante bootloader, sono stati scelti due tipi diversi di downloader uno
per il PIC 16F876 e uno per il PIC 18F252.
Come linguaggi (per ottimizzazione, potenza e portabilità) la scelta ricade sul C Hi-Tech. |
9. Connessione I2C |
Sulla scheda controllo è presente il connettore JP5 per la connessione del
PIC in I2C modalità master. Le linee utilizzate sono RC3 ed RC4 che presentano la resistenza da 2.2K come pull-up. Dal valore della resistenza si desume che il clock di I2C deve essere impostato a 400 Khz. La funzionalità I2C permetterà di connettere facilmente al PIC diversi componenti futuri; quali memorie EEPROM, real time clock, ecc. Il bus I2C
Come si può vedere, va inviato prima il bit
più significativo MSB.
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10. Sensori |
Sulla scheda controllo sono presenti anche 4 connettori per sensori ottici (tipo CYN70) già con le relative resistenze di accoppiamento: da 220 per il catodo del diodo IR, da 47K per l'emettitore del fototransistor. Sebbene in teoria tali connettori potrebbero essere utilizzati per l'encoder ciò non è possibile poiché le linee del pic connesse sono RA5, RC0, RC1 ed RC2 in cui non sono previsti gli interrupt necessari per contare gli impulsi del encoder.
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11. Scocca |
Qui la fantasia può galoppare poiché nulla è stato stabilito. Volendo si potrebbero riutilizzare alcune componenti di Cybot, ma è tutto da verificare.
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12. Interconnessioni | |||||||||||||||||||||||||||
Sono previste almeno le seguenti 3 schede:
Al fine di una interconnessione dei vari moduli è in analisi la soluzione offerta dalla scheda bus presente nell'opera Pathfinder.
Interventi specifici per Modifica N 2
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13. Tecniche di assemblaggio |
E' opportuno non saldare gli integrati od altri componenti (quali il quarzo) che in un futuro potrebbero essere sostituti, al loro posto andranno saldati zoccoli o connettori.
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14. Problemi aperti |
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Elenco revisioni | |
02/07/2004 | Emissione preliminare |